Questo è il mio primo post..
In questo blog parlerò dell'importanza dell'ACR a livello parrocchiale, coma attività che unisce divertimento, gioco e morale, raccontando anche la mia esperienza personale!!
Sono stato fino ad un paio d'anni fa animatore acr, credo siano stati anni importanti della mia vita, dove ho imparato molto e spero e credo di aver insegnato ai ragazzi molte cose importanti. ho però notato k diventa sempre più difficile ormai rapportarsi con i ragazzi, dove rispetto e educazione sembrano non esistere più, rendendo il "lavoro" dell'animatore a volte molto "pesante". avete riscontrato anche voi questa problematica????? ciao!
è una problematica comune a tutti direi,anche io sono animatrice da parecchio tempo e so bene cosa vuol dire tornare a casa stanchi morti x colpa di una mandria di bambini "irrequieti" ma anche se non tutte le volte entra qualcosa in quelle testoline, quando si ha comunque un buon gruppo aniatori alle spalle si ritrova sempre la voglia di ricominciare dall'inizio, cercando nuovi spunti e nuove idee che permettano ai ragazzi di essere più partecipi, trovando anche il modo di esprimersi nella loro lingua e vedendo un pò le cose con i loro occhi =)
Quella dei bambini che non ti ascoltano è una problematica che si riscontra con bambini di tutte le età. Sono stata animatrice di bambini delle elementari e di ragazzi delle medie e ho capito che ogni età necessita di un'approccio diverso, anzi direi addirittura, ogni singolo ragazzo ha bisogno di instaurare con noi un rapporto diverso rispetto agli altri. Per farsi ascoltare dai più piccoli bisogna puntare sulle storie, sui "misteri" e sulle "magie"; coi più grandicelli bisogna conoscere ciò che più piace loro (programmi tv, sport, ecc) per poter instaurare un rapporto con loro prima ancora di iniziare a spiegare l'attività. In ogni gruppo, comunque, bisogna saper STUPIRE, e meglio si conoscono i bambini, meglio ci si può riuscire. Secondo me, poi, bisogna saper essere coerenti, soprattutto in ambito parrocchiale come questo... non si può predicare la bontà e poi essere i primi a sparlare degli altri. I ragazzi ci prendono come modello, che noi lo vogliamo o no! Dall'altro lato, però, non bisogna essere troppo permissivi: arrabbiarsi qualche volta serve, arrabbiarsi "poco e bene" può essere utile a mantenere la propria posizione rispetto ai ragazzi ed evitare che la situazione sfugga di mano.
(non volevo dire niente di particolarmente pregno di significato, perchè gli esami mi stanno prosciugando il cervello però volevo almeno farti i complimenti per il tema del blog e per come lo gestisci! brava vale!)
ciao valentina!anche noi abbiamo fatto esperienze in questo campo e saremo felici di condividerle insieme a te!buon lavoro
RispondiEliminaInteressante!! Anch'io sono animatore acr, da molti anni ormai..trovo che sia una delle attività che più mi gratificano!
RispondiEliminaSono stato fino ad un paio d'anni fa animatore acr, credo siano stati anni importanti della mia vita, dove ho imparato molto e spero e credo di aver insegnato ai ragazzi molte cose importanti.
RispondiEliminaho però notato k diventa sempre più difficile ormai rapportarsi con i ragazzi, dove rispetto e educazione sembrano non esistere più, rendendo il "lavoro" dell'animatore a volte molto "pesante". avete riscontrato anche voi questa problematica????? ciao!
è una problematica comune a tutti direi,anche io sono animatrice da parecchio tempo e so bene cosa vuol dire tornare a casa stanchi morti x colpa di una mandria di bambini "irrequieti" ma anche se non tutte le volte entra qualcosa in quelle testoline, quando si ha comunque un buon gruppo aniatori alle spalle si ritrova sempre la voglia di ricominciare dall'inizio, cercando nuovi spunti e nuove idee che permettano ai ragazzi di essere più partecipi, trovando anche il modo di esprimersi nella loro lingua e vedendo un pò le cose con i loro occhi =)
RispondiEliminaQuella dei bambini che non ti ascoltano è una problematica che si riscontra con bambini di tutte le età. Sono stata animatrice di bambini delle elementari e di ragazzi delle medie e ho capito che ogni età necessita di un'approccio diverso, anzi direi addirittura, ogni singolo ragazzo ha bisogno di instaurare con noi un rapporto diverso rispetto agli altri. Per farsi ascoltare dai più piccoli bisogna puntare sulle storie, sui "misteri" e sulle "magie"; coi più grandicelli bisogna conoscere ciò che più piace loro (programmi tv, sport, ecc) per poter instaurare un rapporto con loro prima ancora di iniziare a spiegare l'attività. In ogni gruppo, comunque, bisogna saper STUPIRE, e meglio si conoscono i bambini, meglio ci si può riuscire. Secondo me, poi, bisogna saper essere coerenti, soprattutto in ambito parrocchiale come questo... non si può predicare la bontà e poi essere i primi a sparlare degli altri. I ragazzi ci prendono come modello, che noi lo vogliamo o no! Dall'altro lato, però, non bisogna essere troppo permissivi: arrabbiarsi qualche volta serve, arrabbiarsi "poco e bene" può essere utile a mantenere la propria posizione rispetto ai ragazzi ed evitare che la situazione sfugga di mano.
RispondiElimina(non volevo dire niente di particolarmente pregno di significato, perchè gli esami mi stanno prosciugando il cervello però volevo almeno farti i complimenti per il tema del blog e per come lo gestisci! brava vale!)
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