martedì 7 giugno 2011

E' maleducazione? o semplice vivacità?

Utilizzo questo mio secondo post per rispondere al commento lasciato nella discussione precedente,  nel quale veniva chiesto se l’aver a che fare con ragazzi irrispettosi e maleducati, durante le attività, fosse  una problematica condivisa anche da altri.
Purtroppo ho riscontrato pure io in alcuni casi questo problema.
Più che di mancanza di rispetto, nel mio caso, i ragazzini si sono mostrati difficili da gestire o poco coinvolti nell’attività proposta.
Di conseguenza risultavano nei confronti di noi animatori “irrispettosi” perché, interrompendo continuamente l’attività con schiamazzi e agitandosi per la stanza ne rendevano  impossibile il proseguimento.
Era forse questo il tipo di mancanza di rispetto di cui lei parlava??
Spesso prima di iniziare l’attività A C R , la domenica mattina, io chiedo ai bambini del mio gruppo (9-11 anni) come è andata la loro settimana e noto nelle loro risposte che risultano pieni di impegni tra scuola, sport, catechismo e altro...
Mi chiedo,è forse questo il motivo del loro comportamento “irrequieto”?
L’A C R tra tutti questi impegni infatti, è quello meno rigido e controllato quindi talvolta preso da loro come valvola di sfogo.
Io ritengo che a questo punto stia a noi animatori/educatori sfruttare al meglio questa loro vivacità e voglia di fare, in modo da renderla fruttuosa e utile per lo svolgersi dell’attività e per la loro crescita/formazione.
Dobbiamo saper creare giochi e attività calibrati alle potenzialità dei ragazzi e non tenere solo a mente lo scopo morale che ci eravamo posti all’inizio, perche così facendo rischiamo di dimenticare di aver a che fare con dei ragazzi o meglio, con delle persone.
COINVOLGIMENTO: credo sia la parola chiave.
In base alle capacità che noi animatori dovremmo avere molto sviluppata, ovvero quella di saper gestire al meglio l’imprevisto, dobbiamo riuscire a cambiare attività/gioco a seconda della situazione e delle problematiche che emergono,  trovarci comunque un risvolto morale da trasmettere ai ragazzi.
Non è per nulla facile, solo la prima ad ammetterlo, in quanto si ha a che fare con bambini che hanno personalità diverse l’una dall’altra, ma credo che con un po’ di esperienza ci risulti nel tempo meno difficile.
Una strategia che noi animatori utilizziamo è quella di organizzare ogni domenica attività diverse cercando di accontentare, a ruota, le varie “esigenze” di tutti i ragazzi.
Cosa ne pensate a riguardo di questo tema?? Ritenete anche voi che forse non è propriamente corretto generalizzare la questione definendo questo comportamento “maleducazione”?


2 commenti:

  1. Penso anch'io che bisogna "sfruttare" la vivacità dei bambini e non vederla come una cosa ingestibile e "snervante", ma anzi proporre giochi che siano in grado di canalizzare queste diverse personalità in attività educative (ludiche e divertenti). Quindi penso che non si tratti di comportamenti "maleducati", ma di comportamenti che vanno capiti e gestiti in modo positivo.
    Nicole Zonta

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  2. da un bel po' di tempo faccio l'animatrice ac e vedo sempre più un divario enorme tra "generazioni" di bambini...molti di quelli di oggi sono nervosi e irrequieti proprio perchè hanno un sacco di attività e non viene loro lasciato il tempo di fare "i bambini" è ovvio che andare a scuola fino alle 16 ogni giorno non lascia loro il tempo necessario per avere dei momenti liberi, di semplice svago e tranquillità. anche se nel mio paese esiste un luogo dove i bambini sono accolti e dove possono giocare liberamente tra di loro, noto che spesso le mamme sono assenti o che comunque anche loro, prese come sono dalla vita di tutti i giorni, non hanno il tempo e la voglia (e le capisco) di gestire ogni singolo comportamento dei loro bambinie li lasciano liberi di fare quello che vogliono perchè "poverino, è sempre a scuola e non si può mai sfogare, lo lascio fare almeno qui". Purtroppo queste piccole disattenzioni vengono vissute dal bambino come un "posso fare quello che voglio" e il passo alla maleducazione a volte è molto breve.
    l'interropere di continuo l'attività con urla e schiamazzi può sì essere un segnale di vivacità positiva (meglio un bambino vivace che un bambino ameba!) però è anche compito dell'animatore affiancare i genitori nell'educazione dei loro figli e far capire che certi comportamenti sono sbagliati nei confronti di chi lavora (gli animatori) e delle altre persone (tipo gli altri bambini, a cui magari piacerebbe seguire l'attività (la media di presenza du questi bambini sarà sempre di 1 su 20 ma insomma....))
    io propongo di essere comprensivi e di canalizzare l'euforia del bambino in giochi "distruttivi" (nel senso buono del termine) e vivaci, ma di buttare un occhio anche all'educazione e al rispetto degli altri, visto che per le nostre mani di animatori passano i cittadini di domani!!
    :) s.

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