giovedì 16 giugno 2011

Maaa.. che cos'è l' ACR??

Prima di proseguire nella trattazione di questo tema,il quale spero risulti interessante e fonte di numerosi commenti J, mi sembra opportuno definire che cos’è l’A.C.R. per coloro che non lo conoscono o che magari non ne hanno mai fatto esperienza perché non è un’iniziativa proposta dalla loro parrocchia.
Con  sigla A.C.R. si vuole identificare “l’Azione Cattolica Ragazzi”, un associazione che accompagna i ragazzi dai 6 ai 14 anni nel loro cammino di fede attraverso giochi e attività stimolandoli ad essere in prima persona i protagonisti di questo percorso.
Questa iniziativa viene messa in atto nelle singole parrocchie, il sabato pomeriggio o la domenica mattina dopo la messa, da animatori-educatori volontari, testimoni di fede cristiana che realizzano attività diversificate in base all’età dei bambini: 6-8 anni, 9-11 anni, 12-13anni e 14 anni.
L’A.C.R. mette in atto una programmazione che ha come punti di riferimento i valori della religione cristiana e, basandosi su di essi, crea delle attività su misura di bambino per trasmettere loro questi contenuti.
Conoscendo questi valori però, si può notare come essi siano identificabili con quelli del vivere comune: solidarietà, capacità di ascolto, accettazione e apprezzamento dell’altro, responsabilità delle proprie azioni e così molti altri. Sono tutti valori utili al bambino, non solo in questo ambito, ma nella vita in generale o meglio nel rapportarsi agli altri e nell’autoformazione.
“Mio figlio non va all’A.C.R., perché va già a catechismo”: tipica frase che si sente dire da molti genitori!! Essa denota un pregiudizio molto diffuso e comune tra le persone, ma allo stesso tempo anche molto inesatto, ovvero quello di ritenere l’A.C.R. sinonimo di catechismo …
 NON è COSI’ !!!!!
Questo errato modo di pensare probabilmente nasce dal fatto che entrambe riguardano l’ambito religioso ma non si tiene conto del differente approccio che le connota.
L’A.C.R. punta più al gioco e al movimento fisico, sfruttando spazi aperti e mirando all’interattività con i bambini lasciandolo solo trasparire il fine morale.
Il catechismo invece è più un’ attività di tipo teorico, dove ai bambini vengono trasmessi contenuti prettamente religiosi (comandamenti,sacramenti, la storia dei primi cristiani, le figure più importanti del cristianesimo ecc.).
A mio parere la mancata frequentazione dell’ A.C.R. rischia di precludere al ragazzino la possibilità di fare nuove esperienze utili per la sua crescita e per affrontare in modo migliore la vita, tanto più in questo momento in cui i bambini hanno poche occasioni di scambio e confronto diretto o naturale con gli altri.

A volte probabilmente, la frenesia e lo stress della quotidianità fanno si che i genitori preferiscano rimanere a casa tranquilli senza dover portare il figlio a queste attività, lasciandolo intrattenersi con tv, videogiochi o computer, non rendendosi conto però che così facendo precludono al bambino una occasione importante per la sua formazione.
A mio parere ci dovrebbe essere una maggior “pubblicizzazione” dell’A.C.R. e dei suoi obbiettivi perché da molti è sottovalutata come pure “gioco” o appunto, come ho detto in precedenza, confusa con il catechismo.
So di alcune parrocchie che non propongono l’A.C.R. come attività per la comunità e personalmente io penso che sia un grosso svantaggio. Cosa ne pensi?
La tua parrocchia propone l’ ACR tra le attività per i ragazzi??
J

martedì 7 giugno 2011

E' maleducazione? o semplice vivacità?

Utilizzo questo mio secondo post per rispondere al commento lasciato nella discussione precedente,  nel quale veniva chiesto se l’aver a che fare con ragazzi irrispettosi e maleducati, durante le attività, fosse  una problematica condivisa anche da altri.
Purtroppo ho riscontrato pure io in alcuni casi questo problema.
Più che di mancanza di rispetto, nel mio caso, i ragazzini si sono mostrati difficili da gestire o poco coinvolti nell’attività proposta.
Di conseguenza risultavano nei confronti di noi animatori “irrispettosi” perché, interrompendo continuamente l’attività con schiamazzi e agitandosi per la stanza ne rendevano  impossibile il proseguimento.
Era forse questo il tipo di mancanza di rispetto di cui lei parlava??
Spesso prima di iniziare l’attività A C R , la domenica mattina, io chiedo ai bambini del mio gruppo (9-11 anni) come è andata la loro settimana e noto nelle loro risposte che risultano pieni di impegni tra scuola, sport, catechismo e altro...
Mi chiedo,è forse questo il motivo del loro comportamento “irrequieto”?
L’A C R tra tutti questi impegni infatti, è quello meno rigido e controllato quindi talvolta preso da loro come valvola di sfogo.
Io ritengo che a questo punto stia a noi animatori/educatori sfruttare al meglio questa loro vivacità e voglia di fare, in modo da renderla fruttuosa e utile per lo svolgersi dell’attività e per la loro crescita/formazione.
Dobbiamo saper creare giochi e attività calibrati alle potenzialità dei ragazzi e non tenere solo a mente lo scopo morale che ci eravamo posti all’inizio, perche così facendo rischiamo di dimenticare di aver a che fare con dei ragazzi o meglio, con delle persone.
COINVOLGIMENTO: credo sia la parola chiave.
In base alle capacità che noi animatori dovremmo avere molto sviluppata, ovvero quella di saper gestire al meglio l’imprevisto, dobbiamo riuscire a cambiare attività/gioco a seconda della situazione e delle problematiche che emergono,  trovarci comunque un risvolto morale da trasmettere ai ragazzi.
Non è per nulla facile, solo la prima ad ammetterlo, in quanto si ha a che fare con bambini che hanno personalità diverse l’una dall’altra, ma credo che con un po’ di esperienza ci risulti nel tempo meno difficile.
Una strategia che noi animatori utilizziamo è quella di organizzare ogni domenica attività diverse cercando di accontentare, a ruota, le varie “esigenze” di tutti i ragazzi.
Cosa ne pensate a riguardo di questo tema?? Ritenete anche voi che forse non è propriamente corretto generalizzare la questione definendo questo comportamento “maleducazione”?